Mobility and Infrastructure

Mobilità a zero emissioni: un obiettivo possibile?

Published on 29th Nov 2021

Il settore è strategico per un'Europa climaticamente neutra entro il 2050

In attuazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che, nel proprio programma di azione globale ha attribuito un ruolo decisivo ai target associati alla tutela dell’ambiente, l’Unione europea ha adottato il Green Deal europeo (COM(2019) 640 final), in cui emerge con forza l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% rispetto al 1990, così da far divenire l'Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050.


Un sistema europeo di mobilità sostenibile e intelligente

La Commissione europea ha identificato il settore dei trasporti tra quelli strategici per raggiungere questo obiettivo e ha incentrato la sua strategia nello sviluppo di una mobilità a zero emissioni con particolare riferimento ai contesti urbani. 

Due le principali leve strategiche: l’aumento dell’utilizzo di carburanti rinnovabili e a basse emissioni di carbonio e la diffusione di infrastrutture di ricarica in grado di supportare una rapida espansione dei veicoli a basse e a zero emissioni in tutti i modi di trasporto (COM(2020) 789 final).

L’ambito della mobilità urbana è collocato al centro di tale transizione: le città sono individuate infatti quali responsabili della maggiore quota di consumo energetico e di emissioni di carbonio  (C40 CITIES), della crescente pressione sull’ambiente e delle connesse problematiche legate alla salute pubblica e, pertanto, si trovano in prima linea nello sviluppo di una mobilità automatizzata, interconnessa, condivisa e multimodale.

A che punto siamo in Italia? 

In Italia, circa il 30% del totale nazionale delle emissioni è addebitabile ai trasporti (come si legge nella "Proposta di piano per la transizione ecologica" presentata dal Governo al Parlamento il 2 agosto 2021).

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) pone la decarbonizzazione e l'efficienza energetica nel settore dei trasporti tra le linee prioritarie di intervento.

La mobilità sostenibile è uno dei punti qualificanti della Missione 2 del PNRR, dedicata alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica, oltre che il cuore della Missione 3 concernente le infrastrutture per una mobilità sostenibile, con la previsione di investimenti destinati al potenziamento del trasporto ferroviario, al trasporto intermodale, alla transizione verso veicoli a basse o zero emissioni, alla conversione ecologica della mobilità locale e alle infrastrutture a servizio della mobilità elettrica.

Anche nel Piano per la Transizione Ecologica (PTE), attualmente all’esame della Commissione VIII Ambiente (AG 297), una parte significativa delle azioni volte alla decarbonizzazione riguarda il settore dei trasporti.

Nell’atto del Governo si sottolinea che l’obiettivo di un azzeramento delle emissioni sarà possibile solo attraverso la progressiva conversione del parco circolante in veicoli elettrici, a idrogeno e a biocarburanti, nonché al rafforzamento del contributo della domanda pubblica soprattutto nel settore del trasporto pubblico locale, così come già previsto nelle linee di intervento del PNRR.

Focus sulla micromobilità elettrica

Tra gli interventi normativi volti a favorire lo sviluppo di una mobilità sostenibile possono essere annoverati non soltanto le misure incentivanti per l’acquisto di veicoli a basse emissioni (elettrici o ibridi) e i disincentivi fiscali per l’acquisto dei veicoli maggiormente inquinanti, ma anche misure, quali quelle adottate nel campo della micromobilità elettrica, finalizzate all’implementazione dell’utilizzo di nuove forme di mobilità.

Ben noto, a tale proposito, è il D.M. 4 giugno 2019 n. 229, entrato in vigore il 27 luglio 2019, “Sperimentazione della circolazione su strada di dispositivi per la micromobilità elettrica”, che, in attuazione delle previsioni della Legge di bilancio 2019 (art. 1, c. 102), ha consentito la sperimentazione in ambito urbano dei dispositivi per la micromobilità elettrica (monopattini elettrici, monowheel, hoverboard e segway) destinati alle brevi distanze (in genere il c.d. ultimo miglio).

Quando è stata avviata la sperimentazione, probabilmente non ci si aspettava che in così poco tempo la micromobilità elettrica registrasse l’evoluzione che possiamo ora apprezzare nelle nostre città, tanto da rendere necessaria l’adozione, quanto ai monopattini elettrici, di una serie di misure volte a regolamentarne l’utilizzo. 

Con la Legge di bilancio 2020 e con il c.d. Decreto Milleproroghe 2020 (D.L. 30 dicembre 2019 n. 162, convertito con Legge 28 febbraio 2020 n. 8), i monopattini elettrici sono, infatti, usciti dalla fase sperimentale e sono stati equiparati ai velocipedi pur con limiti specifici di utilizzo.

Con le recenti modifiche al nuovo Codice della strada (introdotte in sede di conversione del D.L. 10 settembre 2021, n. 121) sono state approvate regole sull’uso dei monopattini elettrici finalizzate ad accrescerne la sicurezza e favorirne il corretto uso senza, tuttavia, cancellare le peculiarità che hanno facilitato la diffusione di tali dispositivi soprattutto nei grandi centri urbani: allo stato, non è richiesta la sottoscrizione di un’assicurazione obbligatoria, il pagamento del bollo, la patente e non è necessario dotare il mezzo di targa o richiedere la carta di circolazione. 

Tra le principali novità sono state, invece, previste la riduzione del limite di velocità da 25 a 20 km/h, il divieto di circolare sui marciapiedi, salvo la conduzione a mano, e di circolare contromano, nonché il divieto di parcheggiare sui marciapiedi al di fuori delle aree individuate dai Comuni; l’obbligo, per gli operatori di noleggio di monopattini elettrici, di prevedere l’acquisizione di una foto al termine di ogni noleggio per verificarne la posizione sulla strada, al fine di prevenire la pratica diffusa del parcheggio irregolare dei loro mezzi, e, dal 1° luglio 2022, l’obbligo per i nuovi monopattini di essere provvisti di indicatori luminosi di svolta e di freno su entrambe le ruote, con onere di adeguamento entro il 1° gennaio 2024 per quelli in precedenza in circolazione.

La disciplina è tuttavia in evoluzione – sono all’esame del Parlamento altre proposte normative (Pdl A.C. 2675 e Ddl A.S. 2140) e lo stesso D.L. n. 121/2021 ha previsto l’avvio di apposita istruttoria finalizzata alla verifica della necessità dell'introduzione dell’obbligo di assicurazione sulla responsabilità civile per i danni a terzi derivanti dalla circolazione dei monopattini elettrici – e si dovrà trovare il necessario equilibrio tra promozione dei dispositivi di micromobilità elettrica, nella prospettiva di una mobilità sostenibile, e sicurezza della circolazione.

Le prospettive future: le 12 tecnologie per la decarbonizzazione

Il futuro della mobilità sostenibile non è affidato soltanto alla micromobilità elettrica. 

Nel recente studio a cura di Economist Impact per Osborne Clarke, intitolato “Sustainable disruption: 12 decarbonising technologies for cities”, sono state individuate proprio nel settore dei trasporti alcune delle tecnologie-chiave per la riduzione delle emissioni di carbonio, a conferma che i sistemi di trasporto giocano un ruolo chiave nella prospettiva di una evoluzione green della vita urbana:

1) i modelli Mobility as a Service (MaaS) consentono di integrare differenti forme di trasporto mettendole in contatto tramite telefono o applicazione web e rientrano tra le aree per le quali il PNRR ha previsto degli interventi (e stanziamenti) di competenza del MIMS;

2) le tecnologie Vehicle to Grid (V2G) per i veicoli elettrici, in grado di ridurre il fabbisogno di elettricità da fonti rinnovabili;

3) i veicoli autonomi (AV), attualmente oggetto dei maggiori investimenti, che consentirebbero di ridurre in modo significativo le emissioni di CO2;

4) i mezzi di trasporto a idrogeno capaci di garantire migliori performance rispetto ai veicoli elettrici standard alimentati a batteria nei percorsi a lungo raggio con la produzione della metà delle emissioni dei veicoli alimentati a carburante tradizionale.

Conclusioni

Lo scenario delle emissioni zero resta ancora molto lontano, ma la convergenza sugli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio anche attraverso una mobilità sostenibile e la disponibilità di nuove tecnologie fanno ben sperare che il 2050 non ci troverà impreparati.


 

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* This article is current as of the date of its publication and does not necessarily reflect the present state of the law or relevant regulation.

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