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Manleve IP nei T&C di AI Generativa: clausole simili, protezioni diverse.

Published on 13th Dec 2023

Di recente, diverse big tech che sviluppano sistemi AI hanno annunciato di aver introdotto una manleva IP per i propri utenti che usano applicazioni AI.

Close up view of circuit board

Il "Copyright Shield" di OpenAI

Ad esempio, pochi giorni prima di essere rimosso dal proprio incarico e poi reintegrato, Sam Altman aveva annunciato un "Copyright Shield" per ChatGPT. In pratica, secondo quanto si apprende anche dal sito ufficiale[1], OpenAI si impegna a difendere i propri clienti e a rimborsare i costi dagli stessi sostenuti in caso di "rivendicazioni in materia di violazione di copyright" da parte di terzi.

Anche a causa della potenziale sovrapposizione di diverse clausole presenti nei vari documenti legali (in particolare, nei Business Terms, Service Terms e Plugins and Actions Terms), l'ambito di applicazione di questa manleva parrebbe, ad oggi, di complessa interpretazione.

In primo luogo, a dispetto del nome "Copyright Shield", essa sembrerebbe coprire tutti i casi in cui vi sia una violazione di "any third party’s intellectual property right", salvo poi specificare che i marchi e i diritti correlati sono esclusi. È esclusa, altresì, la protezione laddove l'utente abbia conoscenza (o avrebbe dovuto averla) circa la possibile violazione di diritti di terzi.

In secondo luogo, la manleva non si estende all'uso degli Output[2] nell'ambito delle "Customer Application"[3], cioè nell'ambito di qualsivoglia applicazione, prodotto o servizio del business user che integra ChatGPT. Né la manleva si applica laddove siano stati modificati gli Output.

A ciò si aggiunga che laddove un utente installi Plugins, cioè faccia in modo che ChatGPT sia in grado tramite API di ricevere ed inviare informazioni ad un servizio/app terzo, la responsabilità per le informazioni ricevute ed inviate attraverso le API è dell'utente stesso[4].

Parrebbero, quindi, soggetti al "Copyright Shield" solo usi degli Output standalone, cioè non connessi a prodotti o servizi ulteriori. Anzi, in questi ultimi casi è sì prevista una manleva, ma in favore di OpenAI, dal momento che viene specificato che è l'utente a dover manlevare e tenere indenne OpenAI da qualsiasi responsabilità, danno e costo relativo – tra le altre cose – ad applicazioni, prodotti o servizi ulteriori in cui ChatGPT è integrata[5].

In terzo luogo, OpenAI si è preoccupata di avvertire l'utente con specifico riguardo all'Output ottenuto mediante funzioni di sviluppo di codice, che lo stesso potrebbe essere soggetto a licenze di terze parti, ivi incluse licenze open source.

Infine, la manleva è limitata ai soli utenti Enterprise ed agli utenti della "developer platform", come riportato espressamente da OpenAI. Quindi, ad oggi, non si applica agli utenti della versione 3.5.

Microsoft

Precursore di una manleva in ambito IP era stata Microsoft, che aveva annunciato un "Copyright Commitment" nell'ambito del servizio Copilot[6] sin dal 7 settembre 2023, con applicazione a far data dal 1 ottobre 2023[7].

Da una lettura delle Condizioni per l'Utilizzo dei Prodotti/Condizioni Universali di Licenza/Servizi Online di Microsoft, la manleva offerta da Microsoft[8] appare più chiara ed ampia. Essa copre ogni rivendicazione di terzi in materia di diritto d'autore, brevetti, marchi, segreti commerciali o diritti di immagine, restando naturalmente esclusi determinati casi, tra cui le contestazioni connesse ad usi illeciti di un marchio in ambito commerciale e i casi di diffamazione.

La manleva di Microsoft appare efficace, dal momento che copre l'uso e la distribuzione da parte del cliente dei "Contenuti di Output"[9], quindi anche la modifica degli stessi e l'integrazione degli stessi in prodotti e servizi terzi rispetto a quelli di Microsoft[10]. Non sono coperti dalla manleva – ragionevolmente – distribuzioni, modifiche e altri usi di Contenuti degli Output da parte del cliente, qualora quest'ultimo abbia conoscenza (o avrebbe dovuto averla) del fatto "che il modo in cui agisce potrebbe essere causa di violazione o appropriazione indebita di diritti di proprietà di terzi". La tutela, inoltre, viene meno laddove il cliente abbia "disabilitato, eluso, interrotto i filtri del contenuto, le restrizioni nei Metaprompt o altri sistemi di sicurezza che fanno parte del Prodotto Coperto" o abbia "interferito con essi"[11]. La protezione non riguarda prodotti e servizi di Microsoft gratuiti o destinati ai consumatori.

Google

Anche Google, in data 13 ottobre 2023, ha annunciato di aver introdotto una manleva IP. Questa protezione riguarda una serie di prodotti (elencati qui), da Duet AI for Workspace a Vertex AI, ma apparentemente non Bard, il celebre chatbot AI di Google.

La manleva di Google presenta aspetti in gran parte simili a quelli sopra descritti. Come per OpenAI, la manleva non copre le modifiche al Generated Output[12]. Al pari di OpenAI e Microsoft, poi, essa riguarda solo determinati servizi a pagamento, non trova applicazione in caso di usi illeciti di marchi di terzi e, più in generale, laddove l'utente abbia conoscenza (o avrebbe dovuto averla) circa la possibile violazione di diritti di terzi.[13]

Clausole di manleva

ChatGPT Business Terms

(versione del 14 novembre 2023) [disponibile solo in lingua inglese]

"We agree to defend and indemnify you for any damages finally awarded by a court of competent jurisdiction and any settlement amounts payable to a third party arising out of a third party claim alleging that the Services (including training data we use to train a model that powers the Services) infringe any third party intellectual property right. (…)

This excludes claims to the extent arising from: (…)

I Customer Applications (if the claim would not have arisen but for your Customer Application)".

ChatGPT Service Terms

(versione del 6 novembre 2023)

"OpenAI’s indemnification obligations to ChatGPT Enterprise customers under the Agreement include claims that Customer’s use or distribution of Output infringes a third party’s intellectual property right. This indemnity does not apply where: (…)

(iii) Output was modified, transformed, or used in combination with products or services not provided by or on behalf of OpenAI

(…)

(v) the claim alleges violation of trademark or related rights based on Customer’s or its End Users’ use of Output in trade or commerce".

"Output generated by code generation features of our Services, including OpenAI Codex, may be subject to third party licenses, including, without limitation, open source licenses".

Plugins and Actions Terms

(versione del 6 novembre 2023)

"We are not responsible for any content or information from users or other Plugins that is sent to your API.

When your API receives a Plugin Request, it will send information or content back to the Services (“Plugin Response”). You are responsible for ensuring your Plugin Responses and API comply with all applicable laws and our Usage Policies".

Microsoft Product Terms

(versione da ultimo aggiornata il 1 dicembre 2023)

"Customer Copyright Commitment

Microsoft’s obligation to defend Customer against third-party intellectual property claims under Customer’s volume licensing agreement will apply to Customer’s use or distribution of Output Content of a Covered Product if all the following additional conditions are met:

  1. While using the Covered Product to produce the Output Content that is the subject of the claim, Customer must not have disabled, evaded, disrupted, or interfered with the content filters, restrictions in Metaprompts, or other safety systems that are part of the Covered Product.
  2. Customer does not modify, use, or distribute the Output Content in a manner that it knows, or should know, is likely to infringe or misappropriate any proprietary right of a third party.
  3. Customer has sufficient rights to use the Input in connection with the Covered Product, including, without limitation, any Customer Data that Customer used to Customize the model that produced the Output Content that is the subject of the claim.
  4. The claim does not allege that the Output Content, as used in commerce or the course of trade, violates a third party’s trademark or related rights.
  5. For Azure OpenAI Service and any Microsoft Generative AI Service with configurable Metaprompts or other safety systems, Customer also must have implemented all mitigations required by the Azure OpenAI Service documentation in the offering that delivered the Output Content that is the subject of the claim".

Google Service Terms

(versione del 5 dicembre 2023)

"j. Additional Google Indemnification Obligations. (i) Generated Output. Google’s indemnification obligations under the Agreement also apply to allegations that an unmodified Generated Output from a Generative AI Indemnified Service using only Google Pre-Trained Model(s) infringes a third party’s Intellectual Property Rights. This subsection (i) (Generated Output) does not apply if the allegation relates to a Generated Output where: (1) Customer creates or uses such Generated Output that it knew or should have known was likely infringing, (2) Customer (or Google at Customer’s instruction) disregards, disables, or circumvents source citations, filters, instructions, or other tools Google makes available to help Customer create or use Generated Output responsibly, (3) Customer uses such Generated Output after receiving notice of an infringement claim from the rightsholder or its authorized agent, or (4) the allegation is based on a trademark-related right as a result of Customer’s use of such Generated Output in trade or commerce. “Generative AI Indemnified Service” means a Service or feature listed at ttps://cloud.google.com/terms/generative-ai-indemnified-services, where the use of such Service or feature is paid for by Customer and not subject to credits or free tier usage.

 

(ii) Training Data. Google’s indemnification obligations under the Agreement also apply to allegations that Google’s use of training data to create any Google Pre-Trained Model utilized by a Generative AI Service infringes a third party’s Intellectual Property Rights. This indemnity does not cover allegations related to a specific Generated Output, which may be covered by subsection (i) (Generated Output) above.

 

k. Modifying, Disregarding, or Disabling Safety Filters. Customer is solely responsible for any Generated Output created or used where Customer (or Google at Customer’s instruction) disables or modifies safety filters (if permitted by the Generative AI Service) or disregards safety instructions or documentation."

Output e clausole di "similarity"

Le suesposte clausole di manleva, tuttavia,  assumono un senso solo dopo aver risposto alla seguente domanda: chi è il titolare dei diritti di sfruttamento degli output? Per dirla in maniera più semplice, di chi sono gli output?

La risposta, in tutti e tre i casi sopra esaminati, sembra univoca: il proprietario degli output è il cliente.

Clausole sulla titolarità degli output

ChatGPT Business Terms

(versione del 14 novembre 2023)

"You and End Users may provide input to the Services (“Input”), and receive output from the Services based on the Input (“Output”). We call Input and Output together “Customer Content.” As between you and OpenAI, and to the extent permitted by applicable law, you (a) retain all ownership rights in Input and (b) own all Output. We hereby assign to you all our right, title, and interest, if any, in and to Output".

Condizioni per l'Utilizzo dei Prodotti/Glossario

(versione da ultimo aggiornata il 1 dicembre 2023)

"Output Content means any data, text, sound, video, image, code, or other content generated by a model in response to Input".

 

Microsoft Product Terms

(versione da ultimo aggiornata il 1 dicembre 2023)

"Microsoft does not own Customer's Output Content.".

Google Service Terms

(versione del 5 dicembre 2023)

"“Generated Output” means the data or content generated by a Generative AI Service prompted by Customer Data. Generated Output is Customer Data. As between Customer and Google, Google does not assert any ownership rights in any new intellectual property created in the Generated Output".

Quello che però affascina e che rappresenta una novità in ambito IP, se non altro a livello contrattuale, è la cosiddetta clausola di "similarity". In tutti e tre i casi sopra rappresentati, viene precisato che i sistemi di AI potrebbero fornire risultati uguali o simili a più utenti. Di conseguenza, ogni pretesa circa la titolarità dei diritti di sfruttamento degli output – ammesso e non concesso che detti output siano meritevoli di tutela – vede un limite nei potenziali (uguali o simili) contenuti altrui.

Clausole di similarity

ChatGPT Business Terms

(versione del 14 novembre 2023)

"Similarity of Output. You acknowledge that due to the nature of our Services and artificial intelligence generally, Output may not be unique and other users may receive similar content from our services. Responses that are requested by and generated for other users are not considered your Output. Our assignment of Output above does not extend to other users’ output or any content delivered as part of a Third Party Offering".

Sezione Learn/Microsoft 365/Microsoft 365 Copilot

(versione aggiornata al 12 maggio 2023)

"Microsoft doesn't claim ownership of the output of the service. That said, we don't make a determination on whether a customer’s output is copyright protected or enforceable against other users. This is because generative AI systems may produce similar responses to similar prompts or queries from multiple customers. Consequently, multiple customers may have or claim rights in content that is the same or substantially similar".

Google Service Terms

(versione del 5 dicembre 2023)

"Customer acknowledges that a Generative AI Service may, in some scenarios, produce the same or similar Generated Output for multiple customers".

Si può, quindi, affermare che questo tipo di clausola rappresenti il precipitato logico e giuridico delle caratteristiche intrinseche dei sistemi di AI generativa: se il sistema è potenzialmente in grado di generare risultati uguali o simili, allora risulta fondamentale circoscrivere il perimetro della tutela sugli output nel senso sopra esposto.

Resta il dubbio di come una simile impostazione si coniughi con i principi del diritto d'autore vigente, in particolare con l'articolo 6 della Legge 22 aprile 1941 n. 633 ("Legge sul Diritto d'Autore"), che prevede che "Il titolo originario dell'acquisto del diritto di autore è costituito dalla creazione dell'opera, quale particolare espressione del lavoro intellettuale". Infatti, si dovrebbe comprendere se gli output costituiscano una "esteriorizzazione" della creazione – ove vi siano i requisiti per la tutela autorale – tale da far sorgere i diritti sull'opera (si veda il precedente contributo di Osborne Clarke sul punto).

Conclusioni

In conclusione, le clausole di manleva afferenti alla violazione di diritti IP di terzi nell'ambito dell'utilizzo di sistemi di AI generativa non sono tutte uguali ed incontrano limiti, taluni più tradizionali (quali il divieto di utilizzare output che violino diritti di terzi sul marchio d'impresa o in relazione a software soggetti a licenze di terze parti) e altri più restrittivi, laddove non viene coperto dalla manleva l'utilizzo dell'output nell'ambito di applicazioni, prodotti o servizi integrati con il sistema di AI.

D'altro canto, prima di capire fino a che punto una clausola di manleva possa essere ritenuta ragionevole con riferimento ai sistemi di AI generativa, occorre interrogarsi sul perimetro di protezione degli output, in particolare sulle conseguenze in caso di generazione di output uguali o simili. In via generale, non si può prescindere da una valutazione caso per caso per determinare se un output non solo costituisca il risultato di uno sforzo creativo, ma abbia anche quella "esteriorizzazione" che, a seconda dell'orientamento giuridico sposato, determina o concorre[14] alla nascita dei diritti esclusivi in capo all'autore ex artt. 12 e ss. della Legge sul Diritto d'Autore.

Questo articolo non è stato scritto con l'ausilio di ChatGPT, ma ho comunque provato a domandare a "lei" cosa ne pensasse. Mi ha risposto così[15]:
Conversazione con ChatGPT

Note
 


[1] Si legge che "we will now step in and defend our customers, and pay the costs incurred, if you face legal claims around copyright infringement. This applies to generally available features of ChatGPT Enterprise and our developer platform".

[2] Articolo 3 dei Business Terms di OpenAI, a mente del quale sono "Output" gli "output from the Services based on the Input".

[3] Per capire la definizione di "Customer Application", è bene riportare la prima parte dell'articolo 1 dei Business Terms di OpenAI: "We grant you a non-exclusive right to access and use the Services during the Term (as defined below). This includes the right to use OpenAI’s application programming interfaces (“APIs”) to integrate the Services into your applications, products, or services (each a “Customer Application”) and to make Customer Applications available to End Users (as defined below)".

[4] Articolo 2 (b) e (c) dei Plugins and Actions Terms di OpenAI.

[5] Articolo 10.2 (b) dei Business Terms e articolo 6 dei Plugins and Actions Terms di OpenAI.

[6] Limitatamente ai "Prodotti Coperti".

[7] Si veda il dettaglio temporale delle modifiche alle Condizioni per l'Utilizzo dei Prodotti nella pagina Riepilogo delle Modifiche Apportate.

[8] A far data dal 1 dicembre 2023, la manleva si applica anche al servizio OpenAI di Azure.

[9] Secondo le Condizioni per l'Utilizzo dei Prodotti/Glossario, "Contenuto di Output indica qualsiasi dato, testo, suono, video, immagine, codice o altro contenuto generato da un modello in risposta all’Input".

[10] Non vi è un espresso divieto di integrare i "Contenuti di Output" in prodotti o servizi terzi, né questo sembrerebbe desumersi dalle condizioni di contratto.

[11] Si vedano le Condizioni per l'Utilizzo dei Prodotti/Condizioni Universali di Licenza/Servizi Online di Microsoft, paragrafo Impegno della Società in Materia di Copyright.

[12] Ai sensi dell'articolo 17, lettera a. dei Service Terms di Google, "“Generated Output” means the data or content generated by a Generative AI Service prompted by Customer Data".

[13] Si vedano i Service Terms di Google, articolo 17, lettere j. e k.

[14] Si veda, Luigi C. Ubertazzi, Commentario breve alle leggi su proprietà intellettuale e concorrenza, Settima Edizione, Cedam, 2019, p. 1672, che – nell'ambito del commento generale agli articoli da 6 a 11 l.d.a. – ripercorre i vari orientamenti relativi al conflitto tra titoli idonei ad attribuire i medesimi diritti sulla medesima opera, quando più persone giungono per vie autonome al medesimo risultato.

[15] OpenAI (2023), ChatGPT 3.5 [Large Language Model], output ottenuto in data 12 dicembre 2023. 

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* This article is current as of the date of its publication and does not necessarily reflect the present state of the law or relevant regulation.

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