Green Pass obbligatorio nei luoghi di lavoro | Principali novità per il settore privato
Published on 17th Sep 2021
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In data 16 settembre 2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge che rende obbligatorio il Green Pass nei luoghi di lavoro pubblici e privati (di seguito il "Decreto"). Ad oggi, il testo ufficiale del Decreto non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale ma da quanto emerso dalla bozza in circolazione, sono numerose le novità previste.
Di seguito, sinteticamente i punti chiave del Decreto che interessano il settore privato:
- dal 15 ottobre fino al 31 dicembre (i.e. data di conclusione dello stato di emergenza) tutti i lavoratori appartenenti al comparto privato, inclusi lavoratori autonomi o personale che svolge le proprie mansioni in regime di appalto, dovranno essere in possesso del Green Pass per poter accedere ai luoghi di lavoro in cui l'attività è svolta e saranno altresì obbligati a esibire tale documento su richiesta dei datori di lavoro e/o dei relativi responsabili;
- i datori di lavoro e/o i committenti, in relazione ai propri dipendenti, o ad eventuali soggetti esterni che svolgano attività lavorativa nelle sedi di lavoro, saranno tenuti a verificare il regolare possesso del Green Pass;
- entro il 15 ottobre 2021, le imprese dovranno definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione. Le imprese dovranno inoltre individuare con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento nonché contestare eventuali violazioni riscontrate;
- il Decreto prevede che il personale tenuto a comprovare il possesso del Green Pass, nel caso comunichi di non averlo o ne risulti privo al momento dell'accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato con conseguente sospensione immediata dalla prestazione lavorativa e dal diritto alla retribuzione (o ad ogni ulteriore compenso o emolumento). La sospensione deve essere comunicata immediatamente al lavoratore interessato ed è efficace fino alla presentazione del Green Pass (e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021). Nelle imprese fino a 15 dipendenti, invece, dopo il quinto giorno di mancata presentazione della certificazione verde, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di sostituzione, comunque per un periodo non superiore a 10 giorni, e, in ogni caso, non oltre il 31 dicembre 2021;
- per i lavoratori sospesi è previsto in ogni caso il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro e l'assenza di conseguenze disciplinari;
- l'accesso ai luoghi di lavoro da parte dei dipendenti in mancanza del Green Pass ha, invece, rilevanza disciplinare, e può pertanto essere oggetto di apposita sanzione disciplinare oltre che amministrativa. Inoltre, il Decreto prevede sanzioni anche per i datori di lavoro che non abbiano verificato il rispetto delle regole sul Green Pass e che non abbiano predisposto le corrette modalità di verifica (non è inoltre da escludere la possibilità di eventuali contestazioni per la mancata adozione delle necessarie misure di sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi della normativa di settore);
- In ultimo, il Decreto sembra non prevedere esplicitamente alcuna disposizione relativa all'utilizzo dello smart working quale misura alternativa alla sospensione del dipendente sprovvisto di Green Pass. In ogni caso, non è possibile escludere che, laddove concretamente applicabile - sia per la compatibilità con le mansioni del lavoratore che con le esigenze datoriali - lo smart working possa rappresentare una concreta alternativa che consenta al lavoratore di poter lavorare fino alla presentazione del Green Pass.
*Il presente contributo riporta osservazioni preliminari suscettibili di modifica/deroga rispetto a quanto sarà successivamente oggetto di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.